Sentiamo sempre, ma non sempre ciò che vorremmo sentire: il rumore del traffico e dei cantieri, musica ad alto volume che proviene dai locali o dalle autoradio, conversazioni animate. Il piacere o il fastidio con cui percepiamo i vari suoni o rumori è diverso da persona a persona. A partire da una determinata intensità sonora, però, i rumori diventano persino nocivi per la nostra salute; la soglia del dolore si colloca attorno ai 120 Decibel (dB). Chi ad esempio è spesso esposto a rumori di quest’intensità sul luogo di lavoro, dovrebbe senz’altro indossare un dispositivo di protezione dell’udito, che comunque potrebbe essere danneggiato anche da rumori molto meno forti ma continui.
Staccare talvolta la spina
Le nostre orecchie non si assuefanno al rumore e fintantoché ricevono segnali non smettono di dare lavoro al cervello, che non ha un attimo di pace. Se di tanto in tanto concediamo all’udito e al cervello una pausa, entrambi potranno “riprendere fiato”. Ad esempio a casa potremmo rinunciare all’ininterrotto brusio di sottofondo di radio o televisione, abbassare il volume quando ascoltiamo musica o scegliere semplicemente di ascoltare il silenzio.
Udito in vacanza
Numerosi studi indicano che contemplare prati punteggiati di alberi e solcati da fresche acque fa bene all’uomo e negli ammalati accelera il processo di guarigione. I giapponesi hanno persino inventato il “bagno nella foresta”, inteso come elementare occasione di rilassamento per i nostri organi di senso, che – com’è dimostrato – hanno tutti bisogno di natura. Chi invece per una volta vuole sottrarsi per un periodo un po’ più lungo all’inquinamento acustico, può sfruttare le vacanze per recarsi in uno dei luoghi più silenziosi del mondo. Per definizione, lì per almeno 15 minuti prima del sorgere del sole non ci devono essere rumori fastidiosi. Un vulcano alle Hawaii è il luogo più silenzioso in assoluto – le ceneri vulcaniche assorbono tutti i suoni tanto che i Decibel presentano un valore negativo.