Sentire non significa capire: 5 segnali che non devi trascurare.

Sentire e capire ciò che viene detto sono due cose diverse. Spesso, però, le persone ipoudenti non ne sono consapevoli, perché loro stesse difficilmente si rendono conto che la loro capacità di comprensione del parlato è compromessa.

La possibilità di sentire e capire perfettamente è la condizione essenziale per comunicare in famiglia, con gli amici e sul lavoro. Ma anche in altre situazioni della quotidianità, come guardare la TV, alla stazione dei treni, allo sportello in banca o alla cassa del supermercato, è fondamentale riuscire a distinguere tra i suoni importanti e quelli meno importanti, e lo è ancora di più se l’ambiente è disturbato da rumori di sottofondo.

Ecco 5 segnali che non devi mai sottovalutare.

La gente parla in modo così incomprensibile…

“Sento ancora bene, solo che certa gente parla in modo incomprensibile“: forse avrai già sentitop ronunciare questa frase in famiglia o tra amici, magari l’avete detta voi stessi. Al verificarsi dei primi problemi di udito, molti hanno l’impressione di sentire ancora bene. Spesso riescono in effetti a percepire anche rumori lievi, ma d’altro canto hanno difficoltà a capire correttamente il parlato. Capita anche che le persone che soffrono di una perdita d’udito sentano un rumore senza però riuscire a classificarlo. Sentono una voce, ma non capiscono le parole.

Tra sentire e capire c’è quindi una grande differenza, nonostante lo stretto legame che li unisce. Infatti, capire è un processo cerebrale più complesso che presuppone un udito perfetto da entrambi gli orecchi.

I primi a scomparire sono i toni alti

Le piccolissime cellule ciliate dell’orecchio interno che trasmettono gli impulsi al cervello, sono soggette nel corso degli anni a notevoli sollecitazioni. A un certo punto non sopportano più lo stress e si spezzano. Anche rumore, sordità improvvisa, determinati farmaci potenti e altri fattori possono danneggiare queste delicate cellule sensoriali.

Le prime ad esserne colpite sono le cellule che si trovano all’ingresso dell’orecchio interno, sulle quali scorrono tutte le onde sonore. Sono deputate alla percezione dei toni alti e quindi alla comprensione chiara e distinta del parlato. Più della metà delle persone con un danno uditivo soffre di una perdita uditiva dei toni alti. Le cellule sensoriali deputate alla percezione di vocali e toni bassi sono invece ben protette all’interno della coclea e sono quindi meno soggette a influenze esterne.

“Panna” o “canna”?

Se in cucina, a casa oppure al lavoro in un ristorante, qualcuno capisce “canna“ anziché “panna“, ne può nascere un imbarazzante equivoco. Una persona che non sente più i toni alti percepisce le parole “panna” e “canna” con la stessa intensità, ma non riesce a distinguere le consonanti iniziali. Le cosiddette consonanti sorde, di cui fanno parte – oltre alla k e alla p – anche la f e la s, rientrano nella gamma delle frequenze alte. Le vocali come a, o e u fanno invece parte della gamma delle frequenze basse. Sono queste ultime che determinano l’intensità con cui percepiamo il suono, quindi il vero e proprio sentire, mentre i toni alti sono determinanti ai fini della comprensione. Può ad esempio accadere che una persona che non sente più i toni alti percepisca il parlato con la solita intensità, ma non distingua più con chiarezza i vari suoni come invece riesce a fare un normoudente.

Questa persona avrà l’impressione che il proprio udito funzioni ancora perfettamente, sebbene non percepisca più in misura ottimale le alte frequenze. In presenza di rumori di sottofondo nell’ambiente e di distanza dalla sorgente sonora, per coloro che non sentono più i toni alti sarà quasi impossibile comprendere il parlato.

Fai il test dell’udito!

Una persona può accorgersi o meno della propria perdita d’udito in base al tipo e all’entità del problema. Se l’ipoacusia riguarda i toni bassi, tutti i suoni sembrano lievi e sordi, cosa che si nota facilmente. La forma di perdita d’udito che riguarda i toni alti passa invece spesso inosservata ed è quella più diffusa. Hai anche tu ogni tanto la sensazione di sentire bene ma di non riuscire a capire tutto quello che vi si dice? Che la gente spesso parli in maniera incomprensibile o farfugli?

Con un test dell’udito effettuato da un otorinolaringoiatra o da un tecnico audioprotesista, potrai valutare con precisione la tua capacità uditiva. Zelger esperti dell’udito punta fortemente sulla prevenzione e consiglia di eseguire ogni anno un test dell’udito.

Anche se si pensa di sentire bene è opportuno controllare le proprie capacità uditive. ”Infatti, con un test dell’udito si rilevano informazioni precise riguardanti sia la capacità di sentire che la comprensione. In caso di ipoacusia siamo in grado di porre in atto misure mirate per migliorare le capacità uditive della persona che si è sottoposta al test“, spiega Roland Zelger.

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