Un buon udito non solo rende possibile la comunicazione e la partecipazione attiva alla vita sociale. I moderni apparecchi acustici prevengono anche il declino cognitivo nelle persone affette da ipoacusia e patologie come la demenza, contribuendo così in modo significativo al benessere e alla salute in generale. Ciononostante, sono ancora troppo poche le persone affette da ipoacusia che si avvalgono di una soluzione uditiva. In Italia, su 7 milioni di ipoacusici, circa il 30% ha un apparecchio acustico, meno della metà rispetto ad altri Paesi europei. Poco più della metà delle persone ipoacusiche non si è mai sottoposta a un test dell’udito, e questo nonostante il fatto che gli utenti di apparecchi acustici dichiarano di avere una migliore qualità di vita grazie ai loro dispositivi. Tuttavia, molti ipoacusici non sono consapevoli dei loro problemi di udito. In effetti, una perdita uditiva non curata è più evidente a chi sta intorno di quanto non lo siano i minuscoli apparecchi acustici moderni.
Sentire non significa capire
Non sono gli apparecchi acustici a “smascherare” l’ipoacusia, ma è esattamente il contrario. Oltre a farsi ripetere spesso parole o frasi, ascoltare la TV o la radio ad alto volume, le persone con difficoltà uditive che non portano ausili uditivi hanno spesso gesti tipici, come il piegarsi in avanti quando ascoltano o un’espressione molto concentrata quando parlano. Anche con una lieve perdita uditiva in alcune frequenze, i suoni diventano più opachi e alcuni scompaiono del tutto, come il canto degli uccelli o le voci dei bambini e delle donne. Le maggiori difficoltà sussistono comunque nella comprensione del parlato, che in un’atmosfera di conversazione tranquilla spesso non si notano. In presenza di rumore di fondo o quando più persone parlano contemporaneamente, la comunicazione diventa però difficile. Nella maggior parte dei casi, la mancata comprensione viene attribuita a circostanze esterne e si comincia inconsapevolmente a evitare certe situazioni di ascolto. Un test dell’udito è quindi l’unico modo per escludere una perdita uditiva o per individuarla in tempo e compensarla con ausili uditivi.
Ascoltare senza sforzo
Molti pensano che gli apparecchi acustici siano utili solo in caso di grave ipoacusia. In realtà, migliorano l’udito e la comprensione del parlato in tutte le situazioni di ascolto. Le persone anziane, anche se non hanno problemi di udito, devono faticare di più rispetto alle persone più giovani per comprendere il parlato. Se a ciò si aggiungono i problemi di udito, lo sforzo che il cervello deve compiere per la comprensione è ancora maggiore. Infatti, per compensare l’ipoacusia, il cervello deve svolgere un lavoro enorme, che comporta maggiore affaticamento. A lungo termine, ciò si ripercuote negativamente anche sulle prestazioni cognitive. I moderni apparecchi acustici supportano il cervello nel suo lavoro di interpretare i suoni, garantendo così un’esperienza uditiva rilassata.
Attenzione al rumore!
Oggi sappiamo che il rumore forte o persistente è la causa principale della perdita dell’udito e dell’acufene. Siamo esposti a rumori forti soprattutto nel nostro tempo libero piuttosto che al lavoro, dove spesso è obbligatorio indossare dispositivi di protezione. Il rumore delle macchine lo si riscontra anche durante il giardinaggio o nel laboratorio di hobbistica. A ciò si aggiunge l’ascolto di musica ad alto volume in cuffia o particolari hobby rumorosi come il tiro a segno. Di norma, dipende dal livello sonoro e dalla durata dell’esposizione al rumore se le nostre orecchie ne risentono o meno. In ogni caso, dovremmo considerare a quali livelli di rumore aggiuntivi vogliamo esporci nel tempo libero e assicurarci di indossare protezioni per l’udito in situazioni rumorose. Gli otoprotettori su misura, come quelli offerte da Zelger, sono una soluzione sicura ed efficace.